Di carta

 K 

E niente, pensavo. Guardavo le foto, sul comò,  tutte ben sistemate,  e mi ricordo benissimo quando sono state scattate. Ricordo la levità,  la nonchalance con cui sono state prese, tra chiacchiere e risate, tra abbracci e baci; in mezzo le foto, così,  a completamento. 

Ora sono lì,  a rappresentare qualcuno, taluni, l'intera mia famiglia d'origine e parte di quella acquisita (la parte forte, la radice).

(Diventerò anch'io una donna di carta. Ma prima darò battaglia, lavorerò più di prima, uscirò più spesso, camminerò più velocemente. Il tempo corre, i granelli argentei scivolano nella clessidra, non ne restano ancora chissà quanti: presto, presto. Senti? Non ti pare che già cigolino le catene, stridano i cordami del sipario?)


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