K come Cioccolato: tante varietà

Non ho neanche ancora uno straccetto di diagnosi, tipo: cioccolata al latte o fondente. Aspetto. E' da luglio che sono sulla graticola a temperatura crescente. Domani ad esempio dovrei sapere se c'è un unico K, o anche tanti piccoli kappettini a spasso. Aspetto. Poi, a distanza di giorni, dovrei sapere se è cioccolato bianco, noisette, o fondente (70%, 80%, 90%?). Nel frattempo vivo (mmm... diciamo meglio, nel frattempo respiro, parlo, mangio, mi occupo della casa, dei gatti, della campagna, e sbriciolo tempo sulla grattugia dell'orologio)

Sapete che pensavo? che potrei farmi tatuare (odio i tatuaggi, ma a questo punto...) dicevo, potrei farmi tatuare una bella K in fronte. Magari un po' estetica, arricciolata. Così non avrei bisogno di parlare. Ma secondo me mi si legge lo stesso, negli occhi. Quando mi guardo nello specchio mi vedo uno sguardo a termine. Uno sguardo che finisce. Un vuoto grigio nell'iride. 

Iride color cioccolata? no, color ambra, anzi color nocciola, per restare in tema.



Commenti

  1. Ho un nodo in gola. Non dovrei commentare, quando si incontra un presagio di fine le parole servono a poco, i fatti, i gesti ci vogliono, quelli sì che riempiono ciò che ci resta da vivere.
    Niente cioccolata, nessun tatuaggio che poi restano. Aspetto la diagnosi e cambio vocabolario. Ti continuerò a leggere. Sempre.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Leggendo

Era soltanto uno sguardo stupito

Uns're beiden Schatten Sah'n wie einer aus