Il convolvolo

 Alle volte i piccoli drammi si vanno a infilare nei posti più strani. Ad esempio,  se il filo per la ricarica del telefono è  corto, e dal letto non ci si arriva, è possibile essere schiavi della disponibilità a recuperarlo di chi passa? Per un po' sì,  ovviamente.  Ma poi si cercano soluzioni.  Anche perché il cellulare è  l'unico contatto con il mondo di fuori, oltre l'ora di visita quotidiana. L'unico legame con i figli, taluni dei quali lontani,  lontanissimi. L'ultimo baracchino per lanciare un S.O.S. nella notte buia della sofferenza, della tregenda, dello sconforto. 

La tecnica del convolvolo:  ciascun letto di ospedale ha in dotazione una grossa maniglia sospesa, a cui attaccarsi per sollevarsi. Ad essa viene appeso il campanello, che ha un lungo, spesso cavo.

Ebbene il cavetto, misero e fine, del telefono, può  essere avvolto intorno a codesto cavo  almeno un paio di volte, riproducendo la tecnica del convolvolo che si avviluppa intorno si rami degli olivi, dei salici, del lampone.




Commenti

  1. trovare soluzioni a piccoli grandi problemi fa stare meglio
    (è il glicine il maestro del convolvolo)
    massimolegnani

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