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Cari tutti

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 Miei cari lettori, che sommessamente seguite i miei passi malfermi in questo inatteso, terribile percorso, in cui mi avventuro con le mie ossa sgangherate, vi ringrazio tanto per la presenza, la vicinanza, i messaggi che ogni tanto come sussurri trovo. Grazie. Tutto è difficile per me, ora. Per prima cosa l'abituarmi alle mie nuove dimensioni, io, che ero ai limiti del sovrappeso, che da giovane avevo un corpo atletico e scattante, quadricipiti da ballerina, bicipiti da lanciatrice: ora, somiglio a una deportata. Il rapporto col cibo: regola n.1 - il cibo non si getta, mai. Il cibo è gioia, gratificazione. Il pane è una delizia, la pasta mi mandava in solluchero, i fritti una gioia per il palato. Ora, niente di niente di tutto ciò. Il corpo accetta solo vellutate, semolino, pastina piccola. Uova all'ostrica, eccezionalmente zabaione, cacao sciolto nell'acqua. Pesci molto morbidi e masticati, gamberetti. Unici condimenti, sale e limone, al più senape e un po' di peperon...

Non c'è campo

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 Così sto io. Disconnessa dal quotidiano, intrappolata dagli appuntamenti sanitari, dalle iniezioni, dalle pillole, dalle chemio. Mi dibatto nel mio manicomio personale, sto senza forze, mi metto a letto con foga e poi mi accorgo che il letto mi ghermisce, che fatico ad alzarmi, capogiri, vertigini. Sono anche caduta.   Non parliamo dei disturbi del digerente, come metto una cosa in bocca so già che starò male. Vorrei dire basta, trovatemi un posto di marmo, o di pietra lavica, come volete, mettetemici dentro e sia finita.   Scusate, non si può dire, lo so. Ma non mi parlate di combattimenti, non mi sento un gladiatore, ma un cristiano in mezzo ai leoni. Sbranatemi e sia finita

Enterprise

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Domattina si sale sull'astronave, per la mia personale Odissea nello spazio-K Domattina sul lettino, tra altri lettini, navigando tra le flebo Domattina lo spazio e il tempo saranno altri , non so esattamente a che ora entrerò,  a che ora uscirò  Intorno, camici bianchi, azzurri, celesti Intorno, aria rarefatta, carica dei pensieri di tutti I viaggiatori dello spazio-K Domattina, la Chemio.

la bocca, gli occhi

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 Cosa, oggi? ravioli con ricotta e spinaci, latticini, penne alla panna leggera, spigola, kiwi, arance tarocco, latte scremato senza lattosio, stracchino: la bocca vuole la sua parte, il moncone di stomaco (mi devo considerare a tutti gli effetti resecata gastrica) esige e reclama per il languore E finalmente non ho paura di mangiare, alcuni cibi non li temo, non mi siedo più a tavola come se mi avvicinassi all' orrido di Maratea E lo sguardo cambia, il sorriso torna, la voce risuona con i toni di prima, o quasi.  Il fard non serve più tanto, a camuffare il pallore da zombie Lo so che è tutta un'illusione, e che la cosa ha disperso i suoi turpi semi dentro di me. Mi sto cullando in questa illusione

Non è che un tubo, infine

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 Il digerente, intendo. E con quello mi dibatto, cercando di trattenere qualcosa nel mio moncone di stomaco, ricco di cicatrici e quindi storpio e poco capace (in senso letterale e figurato). Ho perso circa 20 Kg, ma soprattutto ho un problema di socialità: il cibo non mi attrae, il caffè non lo posso prendere, saranno dettagli ma contano. In luogo del caffè prendo ginseng amaro o cacao amaro. Come mi sento? In taluni momenti penso che avrei fatto bene ad andare al Ponte della Ferriera, ad agosto. Non sempre, però. Mi dispiace di infliggere ai miei cari la mia lenta dissoluzione. Alle volte, quando c'è il sole, rivedo sprazzi della mia vita di prima: com'è lontana! com'era libera e bella!

Un Edgar-abito

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 Quanti di voi ricordano il film Men in Black? un film divertentissimo  del 1997 diretto da Barry Sonnenfeld.  C'era una donna che raccontava di come il marito fosse stato "svuotato" da un alieno, e di come adesso si muovesse e parlasse in modo strano, come se qualcuno indossasse un Edgar- abito (Edgar era il nome del marito). Così io. Apparentemente sono la stessa, mi chiamo allo stesso modo, ho gli stessi documenti, vivo nella stessa casa, ho gli stessi familiari. Ma i miei gusti, i miei gusti... dove sono finiti? Adoravo cassatine e meringhe e tutto ciò che è dolce e zuccherino: torrone, datteri, uvetta, brioches. Ora tutto ciò di disgusta. Amavo latte e latticini, yogurt, feta , stracchino, formaggi di tutti i generi Ora mi danno la nausea. Così pure ogni tipo di grasso e di olio, finanche il principesco olio evo. Detestavo l'amaro e l'aspro, ora amo l'aceto e gli agrumi, la rucola e i carciofi, il melograno, mentre le mele, le mie ex preferite, restano a...

Die Angst

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Sono qui, davanti al caminetto, dove tante volte mi sono persa inseguendo i miei pensieri. Ora, la mia mente viaggia su tutt'altra rotaia. Domani giornata di controlli. Tanti interrogativi a cui dò le mie risposte, le peggiori. Poi mi avventuro tra i "non è detto" "non si può dire" " non si sa". Il fuoco crepita, la legna si consuma.